Nato e cresciuto nella Londra degli anni Ottanta, all’ombra dello Stadio di Wembley, viene fortemente ispirato dai suoni dei concerti live dei Rolling Stones e degli U2 che gli arrivano attraverso la finestra della camera da letto. A cinque anni, viene ulteriormente stimolato da suo cugino maggiore, anche musicista di Bjork, che gli permette di ascoltare le recording session con la sua band, e gli fa registrare dei contributi rap su un paio di brani. Gary decide così di mettere da parte i soldi per comprarsi una tastiera e poter imparare da autodidatta a cantare e suonare e fin da piccolo dimostra abilità nelle scrittura, influenzato dagli scritti di Paul Auster e Arthur Miller e da figure musicali come David Bowie e Trent Reznor. Scrive la sua primissima canzone Stomach Ground ad otto anni, un pezzo che parla di un villaggio di persone che abitano su uno stomaco: il pezzo sembra ispirato dai Fraggles e ciò non stupisce perché il padre di Gary era un produttore dei Muppets di Jim Henson. Il giovane Gary crea le sue prime composizioni su un Casio giocattolo; all’arrivo al college è ormai competente in materia di strumenti, consolle di registrazione e programmi su computer e inizia a comporre dei mini concept album. Gary ama l’architettura di Londra e spesso osserva il paesaggio frastagliato della vecchia city traendo ispirazione per le sue canzoni. Lascia la scuola a 17 anni ed inizia a lavorare in una casa discografica e studio di registrazione, preparando il tè e smistando la posta. “Era ciò che volevo fare. Non avevo nessun aggancio nel mondo della musica e ho pensato che quello fosse un modo come un altro per iniziare,” ricorda. “E’ stata la mia università.” Nei brevi intervalli tra pacchi e tè, Gary mette giù delle idee di canzoni sul suo dittafono e registra messaggi con le melodie sulla sua segreteria telefonica. Lavora poi per la Artist Network, l’etichetta dell’Eurythmic Dave Stewart e come assistente tecnico e programmatore ai Townhouse Studios, perdendo però la possibilità di un ottimo lavoro ai Real World Studios di Peter Gabriel, a Bath. “Secondo me dovresti concentrarti sullo scrivere canzoni,” gli dice Gabriel al termine del colloquio, infrangendo immediatamente il sogno di Gary di unirsi al suo team. Scoraggiato, Gary torna a Londra convinto di aver sprecato la sua occasione migliore, ma nel 2007 si fa notare per l’EP The Diary of Rodney Harvey, ispirato alla tragica morte del promettente attore. Mette insieme un gruppo reclutando tra i vecchi compagni di scuola, seleziona alcuni dei suoi pezzi e crea una propria etichetta indipendente The Canvas Room Records, con la quale inzia a registrare il suo album di debutto tra Londra, Praga e New York. Messo sotto contratto con la Decca Records (prima etichetta di Peter Gabriel con i Genesis), inizia un tour promozionale proponendo i suoi lavori e facendo da supporto ad artisti come The Script, The Feeling e Amy Macdonald. Creatore di spettacolari brani di pop/rock a prova di stadio, quest’autore musicale autodidatta e dai molteplici talenti pubblica nel maggio 2009 il suo primo album Gary Go, lavoro veramente notevole. Il singolo Wonderful, dall’allegria contagiosa in grado di dare sollievo anche al più pesante dei cuori, ottiene da subito un’alta rotazione radiofonica, entrando presto nella classifica inglese e di iTunes. I punti salienti del suo album includono la romantica e riflessiva Engines, con un pianoforte splendido e delicato che ricorda i Sigur Ros, e So So, descritto da The Fly come ‘cinismo britannico distillato in una canzone’. Cantastorie nel vero senso della parola, unendo una voce sorprendente e un acuto senso della narrazione, Gary bilancia le sonorità ricche di hook della chitarra e del piano, con un singolare stile scattante ed un appeal universale. www.garygo.com