Gnut, il cantautore napoletano che da anni calca le scene aprendo un cammino unico e personale che conduce all’incontro di Nick Drake e Elliot Smith con la tradizione cantautorale italiana e la canzone napoletana di Roberto Murolo, presenta Nun te ne fa’.
Il titolo del suo quarto lavoro in studio, è un modo di dire napoletano che significa “non dare troppo peso ai problemi”. Un manifesto della filosofia di vita che contraddistingue tutto il sud Italia e in particolare Napoli.
Nun te ne fa, è il risultato di un lavoro di scrittura partito nel 2014 frutto delle amicizie e forti legami con il poeta partenopeo Alessio Sollo e il singer songwriter inglese Piers Faccini. Quest’ultimo, già produttore del secondo album di Gnut “il rumore della luce” , non solo é produttore e arrangiatore di questo disco ma accoglie Gnut sulla sua etichetta Beating Drum dal 2018 con l’uscita dell’EP sulla preziosa collezione Hear My Voice in edizione limitata vinile.
Molte canzoni dell’album nascono dalla collaborazione Alessio Sollo. Il sodalizio artistico tra i due porta alla creazione di circa quaranta canzoni in napoletano nate da una costante ricerca dell’incastro migliore tra poesia, melodia e armonia.
Un approccio alla scrittura vicino all’artigianato di un tempo fatto di tradizioni e mestieri tramandati da padre in figlio.
In un contesto sociale e musicale sempre più “veloce” dedicare sette anni alla scrittura e alla realizzazione di un disco è qualcosa di profondamente anacronistico e forse, proprio per questo, rivoluzionario. Un percorso ben lontano dal ritmo imposto dall’industria della musica e certamente più vicino ai tempi allungati dei poeti alla Leonard Cohen.
Scrivere per sopravvivere, vivere per scrivere. Comporre e cantare è, per Gnut, cibo per l’anima.