TALK TALK Hammersmith Mistero buffo dei lontanissimi anni Ottanta, i Talk Talk di Mark Hollis agguantarono nella prima metà di quel decennio un paio di hit internazionali, scomparvero dalla luce dei riflettori, rimasero comunque sotterraneamente in attività (specie il Mark Hollis solista) ma soprattutto rimasero sulla punta della lingua di molti colleghi musicisti delle più svariate aree. Svagati e personali come pochi altri in quel decennio, depositari di una concezione estremamente severa e quasi "monastica" del pop (eppure totalmente priva dei compiacimenti melanconici tipici dell'epoca), i Talk Talk superstiti hanno oggi deciso di pubblicare quello che è stato l'ultimo concerto londinese della loro storia (ed uno degli ultimi in assoluto della loro carriera): l'esibizione del 7 maggio 1985 all'Hammersmith Odeon di Londra. A dare il senso del tempo trascorso sono giusto alcuni suoni sintetici, notoriamente i primi ad invecchiare: le canzoni, le strutture e, soprattutto, la voce di Hollis non mostrano invece che poche smagliature. Sono in tutto solo otto canzoni, un paio delle quali classici che più o meno tutti ricordano (It's My Life, Such A Shame) mentre le altre sono hit solo appena minori come Give It Up e la straordinaria Life's What You Make It. Tutte indistintamente grandi prove di scrittura pop. A riprova forse di un sospetto che già si nutriva all'epoca, e cioè che più che figli legittimi dell'edonismo di quegli anni i Talk Talk fossero in realtà il frutto di un'onda lunga la cui origine stava nella memoria di gruppi come Camel e Genesis.