Gli Happy Jawbone Family Band sono la più felice rivalsa dell'indie-rock americano da quando questa denominazione è finita in pasto al magazine patinati e alla massa degli esseri umani modaioli. L'indie-rock è andato a farsi fottere grazie a gente che prende droga per le ragioni sbagliate. Questa banda di disadattati di Brattleboro, Vermont, sono la cura contro il disgustoso pop dalle pseudo-aspirazioni letterarie, dai manierismi fiabeschi, dall'insulso abbigliamento nerdy ben studiato, e dall'ossessiva esaltazione di una adolescenza viziata. HFBJ riportano l'indie al suo posto originario, tra Elephant 6 e K Records, tra il Lo-Fi e il DIY, tra il disgusto e la ribellione. Stilisticamente la band sviluppa una sorta di commedia dell'assurdo, un vorticoso ripiagarsi autoreferenziale su se stessi e sul proprio lavoro: una continua opera di riciclaggio, rielaborazione, ricontestualizzazione dei loro testi, delle loro melodie, degli stessi titoli dei brani, da un disco all'altro. I temi ricorrenti sono vetri rotti, lucciole, burro e incendi, che esprimono bene lo spirito di piccola comunità semplice e familiare da cui provengono, così come è stata Olympia nei '90, dove una ristretta ma forte scena sperimentale si sviluppa, si contamina, e si confronta producendo splendidi risultati, lontani dalle luci abbaglianti e disorientanti della grande città. Una estetica e una poetica sanamente indipendente, orgogliosamente dilettantesca, naturalmente alternativa e resistente, che era anche nostra, ma che avevamo a lungo dimenticato, obnubilati da una ridicola messa in scena dell' “indie” da parte dei professionisti dello spettacolo. www.happyjawbone.com