Harris Eisenstadt ha suonato per il Centro d’Arte quattro anni fa: era batterista nel quintetto di Nate Wooley, il quale ora cambia ruolo, giocando da solista nel Canada Day Quartet di Eisenstadt.
È molto frequente infatti che sulla scena del jazz contemporaneo (come in quello storico, d’altronde) i protagonisti cambino pelle pur rimandendo fedeli al contesto a loro più congeniale; ma soprattutto che diversi musicisti facciano valere le proprie doti non soltanto come strumentisti ma anche come compositori e arrangiatori. E in questo, i batteristi hanno un talento particolare, sviluppato forse dal fatto che essi sono spesso il motore indispensabile della musica di gruppo, o che, tramite essi, i solisti “melodici” sfruttino al meglio le loro qualità.
Harris Eisenstadt è tra i più brillanti batteristi-compositori ed ha ormai già una vasta esperienza. Ha diretto diverse band (September Trio, Woodblock Prints, The Soul and Gone, Golden State..), ma Canada Day è quella più longeva e che gli permette di esprimere più compiutamente il suo lato jazzistico. Nei quattro album incisi a nome del gruppo l’organico era solitamente un quintetto, con due fiati, basso e vibrafono. Quest’ultima versione invece riduce la formazione a quartetto e inserisce il piano al posto del vibrafono, togliendo un sax tenore. Ma la fisionomia del gruppo rimane ben legata alla tradizione del jazz, specie quella targata Blue Note versione “avanzata”, con frequenti riferimenti a pagine di Dolphy, Hutcherson, Williams, Hubbard, oppure, per la costante flessibilità ritmica e metrica, a certi spunti mingusiani.. Soprattutto consente ad Eisenstadt di far valere sia la sua formazione d’avanguardia che quella più legata alle culture popolari africane a caraibiche (di cui è cultore da lunga data).
Harris Eisenstadt è nato a Toronto nel 1975. Ha suonato in tutto il mondo sia come leader che come batterista. Ha ottenuto commissioni da diversi enti (American Composers Forum, Canada Council for the Arts, Meet the Composer), è insegnante e saggista. Ha suonato, tra gli altri, con Wadada Leo Smith, Butch Morris, Ned Rothenberg, Adam Rudolph, Nate Wooley, Ellery Eskelin. Ha viaggiato a lungo in Africa occidentale, compiendo ricerche sulle musiche Wolof e Mandinka, e a Cuba, lavorando a contatto con i collettivi musicali di Matanzas.