Per gli odiatori, traduzione del loro moniker, il biglietto da visita è un mix di latex, chiodi e cinghie.L’esordio del progetto è del 2017, con il debutto di Neysluvara – EP. Definito dalla critica un Bondage-Synth-Punk Trio, il gruppo è nato per annientare il capitalismo: parola di Matthías, Klemens ed Einar. È quando ammettono la loro sconfitta in questa battaglia che i tre annunciano di voler chiudere il sipario sulla band, con l’ultimo concerto del 28 dicembre 2018 e il video di Spillingardans. Niente di più falso: gli Hatari partecipano e vincono il Söngvakeppnin, concorso islandese che decreta il partecipante all’Eurovision Song Contest 2019. È qui che durante la loro performance si accendono i riflettori di tutto il mondo: il gruppo mostra tutta la sua sfrontatezza con un testo sovversivo, accompagnato da un look estremo, arrivando a esporre sciarpe con la bandiera della Palestina di fronte al pubblico di casa israeliano. Inizia così un’ondata di polemiche che non scalfiscono la libertà espressiva della band, fiera sostenitrice anche dei diritti LGBT. L’appoggio alla causa palestinese viene rinnovata con l’uscita di Klefi/صامد, brano realizzato con la partecipazione del cantante palestinese Bashar Murad.