L’impossibilità di agire contro un sistema che non concede spazio a chi non s’inchina ciecamente a lui. Questo racchiude “2,107”, un titolo che potrebbe rappresentare delle coordinate geografiche così come delle indicazioni di testo o un codice, ma che, allo stesso tempo, non significa nulla di tutto questo e resta un enigma irrisolto. L’atmosfera sonora, dolcemente malinconica, conduce chi ascolta a sciogliersi dentro una sensazione di suadente inadeguatezza da cui è difficile allontanarsi.
Il singolo è parte di “Disonore”, disco electro pop che segna una svolta nella carriera della cantautrice e producer bolognese e che la stessa Helle descrive così: «Disonore è il viaggio sporco nella periferia di noi stessi. È un esilio forzato, una vergogna che diventa uno scrigno abominevole nel cuore. È prendere coscienza del fatto che nella vita non si faccia altro che scendere a patti con la gente: per sopravvivere ci incastriamo nei meccanismi di chi non ci capirà mai». Helle