The Herbaliser There Were Seven Torna dopo quattro anni l'hip hop suonato dei londinesi Herbaliser, Jake Wherry e Ollie Teeba. Storicamente accasati Ninja Tune, dopo il passaggio su !K7 di Same As It Never Was, pubblicano questo There Were Seven in odore di celebrazioni sulla personale Department H, settimo album in studio in diciassette anni di attività e settima release, la prima maggiore, della label (attiva dal 2000 ma con uscite centellinate). La miscela è la solita: calchi di colonne sonore black/Blaxploitation (e tutto il disco è intriso di omaggi e ammicchi cinematografici, vedere anche solo la penultima traccia Danny Glover), cremosità downtempo, densi fiati e robuste sezioni ritmiche jazzfunk. Titoli di testa e di coda epici che piacerebbero tanto a Tarantino e RZA, l'ottimo esperimento reggae/dub di Welcome to Extravagance, le atmosfere da trip hop felino di The Lost Boy, il basso pulsante e gli scratch di Crimes & Misdemeanours, l'afrofunk/noir di Deep in the Woods, il tutto elegantemente e orgogliosamente - le note stampa parlano di un time-out from the tinny, uninspiring, auto-tune-infected world of today - fuori dal tempo, diciamo anche datato, ma in senso buono. Ottimi tutti i feat (Hannah Clive, George the Poet, Teenburger, il duo canadese Twin Peaks), per un disco di genere classico, condotto con equilibrio e mestiere, ma sorprendentemente fresco e succoso. www.herbaliser.com