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HEY HEY RADIO

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L'album apre con una suite rock di sapore balcanico divisa in tre tempi, chiamata appunto Edgar's suite. Il pezzo, diviso in tracce separate, mette immediatamente a fuoco i toni dell'album. L'inizio energico e incalzante sfuma in un secondo tempo calmo e melodico, che accelera i battiti nell'ultima parte veloce ed esplosiva. Si passa così alla quarta traccia, Bullshit, primo singolo presentato dalla band. Il pezzo è stato scritto in collaborazione con Piotta, che presta il suo rap alla voce melodica di Victor. E già dall'intro lascia intendere la sua natura. La canzone infatti è un grido di protesta verso tutti i mass media che riescono a riempire i palinsesti senza dire assolutamente nulla. Whatever it takes è un brano molto ritmato, che resta comunque ancorato alla natura melodica della band. Il timbro e l'andamento ricordano il punk inglese di gruppi come i Clash, ma l'atmosfera che esce dal loop ripetitivo di quei tempi e trascina l'ascoltatore in una spirale di riflessione interna. This is my town riporta l'album alle sonorità old school con le quali Le Braghe Corte sono nate: tanta carica e tanta baldoria. Un pezzo per ballare, così come Speed up, inno alla follia che c'è in ognuno, che con il suo tempo alternato, dispari e pari, tiene accesa la pista. Ma il gruppo rimane affezionato anche ai pezzi più classici. Arriva così come un fulmine a ciel sereno Easy way, ska alla Rancid come non si sentiva da un po', dimostrazione che la band non ha rinnegato i suoi esordi. L'elemento che più rispecchia la sperimentazione di Hey Hey Hey è senza dubbio Voices, brano rock-lirico. È difficile delimitare questo brano dentro un solo genere, perché richiama molte atmosfere insieme. Il soprano Ambra Valli duetta con il front man del gruppo, dando vita ad un mix nuovo, raramente ascoltato in generi musicali come questo. Unica canzone in italiano, Qualunque cosa farò è anche un brano intimo dalle venature blues, che proprio per il suo contenuto personale è stato scritto nella lingua madre della band. L'ultima traccia è Play along, brano swing strumentale che si proietta indietro nel tempo. Il suono della batteria, il soffio dei fiati (cinque per questo pezzo), le chitarre e il basso che creano un tappeto di note perfetto, sono gli ingredienti di un cocktail che mescola nuovo e antico. Così, come ai tempi del Proibizionismo, chiusi in un bar clandestino, viene voglia di gridare: “un altro giro!”. www.myspace.com/heyheyradio

HEY HEY RADIO è presentato in Italia da LIVE NATION

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