Hikobusha - “Disordini” La musica degli Hikobusha inonda da subito il mio salotto: accendo lo stereo, mi sdraio sul mio scomodo divano e parto per un interessante viaggio di svariati minuti in compagnia di "Disordini", il nuovo disco della band lombarda, prodotto da Seahorse Recordings e da Motherfuckart. Mi viene subito voglia di versarmi un bicchiere di Glen Grant. Stilosi. Molto ben costruita l'intro della opening track, che culmina in un godibilissimo riff: è il primo singolo "Obliquità". Il viaggio è cominciato. Già dalla seconda canzone si ha la sensazione di essere al centro di un film di fine anni 70, proiettato in reverse con questo basso funkettoso sempre astutamente in primo piano. Ma l'aspetto piu' interessante degli Hikobusha è rappresentato dalle aperture sonore, rafforzate da un saggio ed improvviso aumento di ballabilità. Se ti ronzano le orecchie per il troppo silenzio.... Il prepotente ingresso delle influenze bluvertighiane porta tutto un altro accento al disco con il brano "Spazi Vuoti". Naturali? Zero. Ipercostruiti, psicocervellotici ma godibili? Si. Forse a volte un po' forzatamente epici. Alzo il volume. Ho questa strana sensazione, dall'inizio del disco, di trovarmi sommerso di amici, persone accanto a me che festeggiano per poi ritrovarmi improvvisamente da solo; pian piano le persone tornano a comporsi. Bowie in Italia, Air, chitarre con chorus psychobilly, un pizzico del vecchio Bugo, Baustelle nel cantato, vergognosamente Bluvertigo a tratti, sperimentazioni ben dosate, i Floyd primi '80 nell'aria, Beach Boys nascosti sulle basse...non e' per niente facile inquadrare gli Hikobusha; piu' facile apprezzarli! Dei piccoli lord in viaggio. "Il Meraviglioso Ragazzo Invisibile" porta tutto su un piano piu' terreno e ci fa percepire, per un attimo piu' a fondo, le persone dietro ai brani. Mi colpisce molto come la band riesca a far ben convivere l'uso di bellissime melodie, come quella contenuta nell'intro per armonie di "Diventare Deserto", ad elementi più cari alla sperimentazione. Sfrontati, saggi, contaminati, ben sorprendenti, leggermente saccenti a tratti, mai pallosi ."A forza di seguire l'efficace non senti piu' quello che ti piace". Hikobusha: musica libera che libera musica.