Giovane band proveniente dalle assolate terre del Texas (Austin), gli Holy Wave giungono con "Relax" al secondo capitolo della propria carriera discografica. Esplicitamente debitori di quel rock lisergico che nella seconda metà degli anni ‘60 incendiò le menti dei giovani californiani, questi cinque ragazzi attingono in più di un'occasione direttamente anche all'eredità psichedelica custodita nel Regno Unito. Gli Holy Wave si inseriscono quindi in un consolidato filone revival, ponendo questo nuovo lavoro come una sorta di sintesi della molteplicità stilistica di certi sixties. E là dove l'origine texana ed il sound in molti tratti ipnotico fanno venire in mente quello ruvido ed orgiastico dei 13thFloor Elevators (Do you feel it?) o gli sperimentalismi estremi dei Red Krayola, troviamo altresì un'attitudine molto più incline al beat e al surf. In più di un'occasione si avverte la netta sensazione che gli Holy Wave vogliano rendere omaggio al proprio retroterra musicale spingendosi in citazioni niente affatto celate; come non sentire i Beach Boys in un brano comeSurfin' MTA oppure i Pink Floyd di Syd Barrett in Night Tripper, song altresì dalle movenze marcatamente velvetiane?