Homeboy Sandman, MC originario del Queens, New York. Classe 1980, il rapper ha pubblicato sei album solisti, di cui gli ultimi tre per l'etichetta di riferimento per ogni appassionato di hip hop di qualità, la Stones Throw.
Cresciuto nella scena underground di New York, Angel Del Villar II (suo vero nome) si è fatto presto notare ai microfoni aperti di locali di culto come il Nuyorican Poets Café e, sin dai suoi esordi da artista autoprodotto, ha attirato le attenzioni dei medi specializzati in hip hop e ritmi urbani - come Source, XXL e Okayplayer - in particolare per le sue doti tecniche.
Dopo la pubblicazione di tre album indipendenti, la sua fama è cresciuta ulteriormente e ha sconfinato anche grazie all'energia dei suoi live (tra i festival a cui ha partecipato ci sono l’A3C e il South by Southwest) e alle collaborazioni di prestigio (come quella con Dj Spinna) fino a quando, nel 2011, ha firmato il contratto con la Stones Throw.
Nel 2012 First of a Living Breed, il suo primo album con l’etichetta californiana - già casa di artisti come Madlib, Guilty Simpson, Dam-Funk e tanti altri - viene inserito dal Village Voice al quinto posto della top ten dei dieci migliori dischi hip hop newyorchesi di fianco a lavori firmati da nomi come El-P o Action Bronson.
Tra i producer delle quattordici tracce spiccano le presenze di Oddisee e Oh No.
Nel 2014 tocca ad Hallways - altro album ben accolto dalla critica - e questa volta tra i producer c'è un talento in completa ascesa come Knxwledge (conosciuto ai più per i suoi lavori con Anderson .Paak).
Nell’ultimo album, Kindness for Weakness, uscito lo scorso maggio, spiccano l’abilità metrica e l’attenzione rivolta alla parola, tanto che, a tratti, sembra di ascoltare un artista di spoken-word. Perché di certo Homeboy Sandman, oltre alle capacità tecniche e alla cura della parte musicale (in questo caso tra i producer ci sono RJD2, Edan, Georgia Anne Muldrow, Large Professor e Paul White), è un artista che ha un occhio di riguardo per la sostanza dei suoi brani, i testi.