Quartetto avant-rock di Baltimora di cui è difficile essersi persi l'exploit negli ultimi 10 anni. Con un armamentario strumentale composto da doppia batteria, elettronica, chitarra, basso e sax, gli Horse Lords rappresentano l’ultima incarnazione del rock “colto” americano, che trova padrini nel minimalismo di Steve Reich e Terry Riley, nel post-rock 90’s di Tortoise e Trans AM e in un’infinità di altre influenze “giuste”: blues del Mali, poliritmie, Talking Heads, la musica micro-tonale e roba teutonica tra Klaus Dinger, Jaki Liebezeit e Holger Czukay. Autori di live straordinari (come quello, da tutti amato, all'ultimo Le Guess Who?).