E’ stato citato, insieme a Mark Murphy e Kurt Elling, come uno dei migliori cantanti jazz di sesso maschile di tutto il mondo. Miglior Vocalist Jazz ai BBC Jazz Awards nel 2007 e nel 2004 e nomination nella categoria Miglior Vocalist del Regno Unito ai JazzFM Awards nel 2013, Ian Shaw ha già accumulato una serie di acclamati album pubblicati a livello internazionale ed è un esecutore molto popolare sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. La carriera dal vivo di Shaw inizia in modo inusuale per un musicista jazz: nel circuito alternativo del cabaret, a fianco di artisti quali Julian Clary, Rory Bremner e Jo Brand. Lì Shaw si fa notare dal critico jazz di City Limits Dave Illic, e viene da questi acclamato come la voce del decennio. Nel corso degli anni successivi Shaw si discosta dal format cantante-pianista tipico del cabaret per lavorare con la sua nuova band, con l’obiettivo di lavorare nell’ambito jazz. Nell'estate del 2010 Shaw si è unito ad una compagine di artisti leggendari e ha registrato il suo primo album nei mitici studi di Abbey Road. Grazie alla sua amicizia col leggendario bassista Peter Ind, Shaw e il suo giovane chitarrista David Preston per l’occasione riuniscono una band stellare, intergenerazionale e internazionale, la cui registrazione porta Jamie Cullum ad esclamare:
‘…l'incomparabile Ian Shaw... assolutamente fantastico!’ che ben riflette la posizione di Shaw come uno dei più importanti cantanti jazz del mondo. Il suo acclamato album del 2006 Drawn To All Things – The Songs of Joni Mitchell, lo vede celebrato in lungo e in largo come ‘…il più grande cantante jazz di sesso maschile che la Gran Bretagna ha da offrire’, come sostiene il Jazz Times. E’ seguito nel 2008 dalla pubblicazione di una collezione autobiografica co-scritta con David Preston, Lifejacket che cementa la sua reputazione come cantautore oltre che come interprete. Nel 2009 Shaw registra il suo (lungamente atteso) primo album in solo, Somewhere Towards Love, che continua a rappresentare splendidamente i suoi sempre più popolari show in solo. Il suo 13° album, A Ghost In Every Bar, è stato accolto con straordinario entusiasmo in tutta Europa e in America. Realizza tournée in tutta la Gran Bretagna - venues regolari includono la Purcell Room, Queen Elizabeth Hall, Blackheath Concert Halls, Ronnie Scott, Pizza Express Jazz Club Soho, The Vortex, il Jazz Café e The Barbican. Ian ha suonato in tutti i più importanti festival jazz del Regno Unito tra cui Brecon, Liverpool, Birmingham, Edimburgo (dove è stato nominato per un premio Perrier), Grimsby, Glasgow, Cheltenham, Scarborough, Swanage e St Ives. In Europa diventa presto popolare in Francia, Germania e anche in Italia, con all’attivo numerose apparizioni dal vivo. Si è esibito regolarmente in molti luoghi storici del jazz degli Stati Uniti tra cui Jazz al Lincoln Center (New York), Cine Griglia (Hollywood), il Fairmont (Chicago), The Nest (Washington DC), Fez Club (New York), the Ellington Church (New York), il Pasadena Auditorium (California), il Miami Film and Music Festival e l’Arizona Jazz Party. Si è inoltre esibito presso il Teatro dell'Opera di Hanoi e l’Ho Chi Minh City Opera in Vietnam. Più di recente, Ian è diventato un assiduo frequentatore del Canada, come risultato della sua presenza sulla stazione radio JazzFM91 in cui va in onda settimanalmente (su scala mondiale) il Ronnie Scott Radio Show, di cui Ian è lo speaker ufficiale.Shaw_TheoryOfJoy_TimFrancis_10.1.jpg
Le sue apparizioni in TV includono Jools Holland, Top of the Pops, The Jack Dee Show, Christmas Night with the Stars (BBC), The Happening di Channel 4, TVAM, BBC Breakfast Show, A Night of Love e Jazz at the 606 di BBC 2, oltre a numerose apparizioni su canali tematici. Recentemente Shaw è stato anche presentato nel prestigioso spazio live The Review Show del canale BBC 2 e Channel 4 ha filmato la sua esibizione con Liane Carrol per la serie Random Acts. Numerosissime le sue collaborazioni con artisti prestigiosi del calibro di Quincy Jones, Abdullah Ibrahim, Guy Barker, Kenny Wheeler, John Taylor, Iain Ballamy, Mornington Lockett, Barb Jungr, Cleo Laine, John Dankworth, Cedar Walton, Joe Lovano e Joe Beck. Molto popolare nel Regno Unito è un duetto di Shaw con Claire Martin, nominata miglior cantante jazz femminile del Regno Unito. Insieme hanno fatto il giro del mondo, sia in un set molto essenziale con Shaw al pianoforte e voce, sia con la BBC Big Band. Recenti date di tour europei hanno visto Shaw esibirsi in solo o con il suo trio in locali e festival in tutta Italia, Irlanda, Germania, così come in Bielorussia. Il ritorno di Shaw alla formula cantante-con-trio vede la collaborazione di Ian con il giovane pianista Barry Verde, il leggendario bassista Mick Hutton e il batterista David Ohm. Dopo la loro apparizione nel 2014 al prestigioso North Sea Jazz Festival, Ian e il suo trio sono riapparsi all’Elbjazz di Amburgo nel 2015 per presentare un nuovo lavoro discografico. Nell'estate del 2015 Ian ha firmato per l'etichetta Jazz Village di Harmonia Mundi e registrato l’album The Theory Of Joy, pubblicato nel febbraio di quest'anno. Dopo lo splendido concerto al FolkClub del gennaio 2014, ritorna a grande richiesta a RadioLondra questo favoloso cantante, pianista e songwriter inglese, alla testa di una All Stars Band comprendente Alessandro Di Liberto al piano, Tommaso Scannapieco al basso (già per molti anni con Mario Biondi) ed Enzo Zirilli alla batteria. Il concerto è un vero e proprio viaggio a 360° tra le canzoni di Broadway, quelle del songbook Pop o scritte dallo stesso Shaw.
…Semplicemente il migliore che abbiamo... una vera delizia! (The Independent)
…ha pochi rivali... (Sunday Times)
…con o senza gara, le qualità canore di Shaw sono al primo posto... (Los Angeles Times)
...é a rischio di essere dichiarato patrimonio nazionale... (Mike Flynn, Jazzwise).