Manuel Fabbro: Basso e voce Matteo Dainese: Batteria, voce ed elettroniche Egle Sommacal: Chitarra ed effettistiche e voce Matteo Dainese: Batteria, voce ed elettroniche Egle Sommacal: Chitarra ed effettistiche Proto rap impegnativo. Un power trio rock cantato parlato che strizza l’occhio all’elettronica ed alla psicoanalisi sociale. La musica de Il Mercato Nero puzza di ciò che dice e di ciò che vive, che non è il sentito dire. Racconta di ciò che fai e ciò che subisci, di cicatrici, di disperazione quotidiana, di violenze e di ingiustizie sociali: manifesta un altro presente, quello apparentemente invisibile. Suona avvolta in slalom di domande sospese e risposte beffarde. Guardiamo la società che ci risponde con una non logica, con un paradosso: pretende di curare i problemi che ha accuratamente creato, con assistenti sociali e somministratori di lenitivi di stato. I gesti sono scanditi da una logica senza senso che ci risucchia e rivomita in schizzi compulsivi, in automatismi, in giochi facili di consumi indotti, in passività televisive che seducono con simulacri di vite. Di fronte ai ricatti e alle lusinghe di una società che ha solo fretta di trangugiare ed espellere, il trio Dainese/ Fabbro/ Sommacal si spoglia di lustrini e paiettes, in spontanea controtendenza con la musica drl momento, preferendo tenersene ben fuori, fiero di rimanere nello scarto. Tre persone con vite diverse, abituate ciascuna ad esprimersi con termini propri, si incontrano qui per condividere un punto di vista comune. Non più una solitaria rivolta ma una svolta contro un sistema di ideologie scarnificate, fatta tramite il mezzo a loro più congeniale: questa musica. Sapremo mai come andrà a finire?