Dopo l’ottimo disco d'esordio datato 2012, la giovane triade di Luino ritorna con il nuovo album “Un’America” e si conferma ancora una volta una realtà imprescindibile in mezzo alle nuove leve alternative italiane, senza "se" e senza "ma". Ogni canzone, ogni frase, ogni singolo frammento di questo disco si rivela fin dal primo ascolto nella sua affascinante freschezza compositiva, con un occhio costante al passato ma in una chiave assolutamente moderna. Se le coordinate principali non si discostano molto dalla storia recente della band (i richiami tanto al beat pop italiano degli anni 60 quanto al prog del decennio successivo, una linea vocale inappuntabile che si snoda su liriche ricercate e mai banali), ecco che il basso distorto e la batteria "pestona" si tuffano nella furia rock a tratti waveggiante, il tutto registrato in presa diretta per offrire al suono una dimensione più densa, potente e "urgente". La grandezza di questo album e di questa giovane band sta tutta nel coraggio, nello slancio creativo e nella voglia di sperimentare, spaziando attraverso territori musicali trasversali con piglio personale e con una firma sonora ancora in via di definizione ma già ampiamente delineata nei suoi (pochi) difetti e (molti, moltissimi) pregi. La nostra speranza è che Il Triangolo continui questo processo di maturazione che sta rapidamente portando questi tre ragazzi, da buoni mestieranti designati come semplici “eredi dei Baustelle”, a veri e propri protagonisti della scena rock alternativa italiana. L’esempio perfetto è tutto racchiuso in “Varsavia”, ideale anello di congiunzione fra passato, presente e ipotetico futuro della band lombarda. Riassumendo: non sono perfetti, perché di perfetto c’è solo il numero tre. Di sicuro però sono davvero molto bravi. Speriamo che il tempo non ci smentisca. www.facebook.com/iltriangolorock