Nell’anno di grazia 2008, negli Stati uniti d’America scoppia una bomba la cui forza d’urto è ben lontana dall’esaurirsi, quella bomba si chiama IZZY AND THE CATASTROPHICS, un concentrato dinamitardo di rock’n’roll, swing, rockabilly, surf e bebop, tecnica sopraffina ed irresistibile (auto)ironia, pronto ad esplodere, ancora una volta, sempre più forte, sopra e sotto palchi dell’italica penisola! D’altra parte quando Mr. Izzy Zaidman si piazza alla testa dei catastrofici e da fuoco alle polveri l’idea è chiara ed inequivocabile; fare il botto più grosso, rumoroso e deflagrante, in altre parole, senza mezze misure o falsa modestia, mettere in piedi la più micidiale e perfetta macchina da rock’n’roll di sempre. E quando a porsi un’obiettivo tanto ambizioso è uno che canta, suona la chitarra e domina le folle con il talento, il carisma, la classe e l’energia di questo irresistibile e folle genietto di stanza a New York dallo sguardo spiritato, il ciuffo ribelle e la toppa degli Slayer dietro la giacca, viene davvero voglia di credergli. Di certo gli hanno creduto migliaia di fans sparsi in ogni angolo del globo e che accorrono entusiasti ad ogni sua esibizione, tutti i gruppi con cui ha condiviso il palco in tournee in America ed Europa da 250 date all’anno, i critici che fanno a gara a chi trova le parole più altisonanti per esaltarne le doti, quella vecchia volpe di Wayne “The Train” Hancock che per anni lo ha voluto al suo fianco e soprattutto i suoi compagni d’avventura, i favolosi Catastrophics, gente che non scherza e che per non far sfigurare il proprio band leader farebbe qualsiasi cosa. Fare brutta figura con alle spalle musicisti di questo calibro, d’altra parte, è un’eventualità decisamente remota; Izzy sa cosa vuole sa come ottenerlo e per raggiungere i suoi scopi mette in piedi una vera e propria all stars band, un dream team del rock’n’roll, una squadra di specialisti che difficilmente si vedono in azione assieme sullo stesso palco…e allora giù le carte e fuori i nomi! Batte il contrabbasso come solo lui sa fare il signor Djordje Stijepovic, sangue serbo nelle vene e domicilio a Los Angeles, dove con Slim Jim Phantom degli STRAY CATS e Lemmy dei MOTORHEAD fonda gli HEAD CATS e si guadagna la fama di più intenso e potente contrabassista slap del pianeta terra, sostenuto alla batteria dal virtuoso Gasper Bertoncelj, dalla Slovenia a New York solo andata, con una laurea in jazz ed il rockabilly nel cuore. Ai fiati giganteggiano Chap Sowash l’americano ed Emilano Vernizzi l’italiano. Il primo è stato prelevato di peso dalla musica in levare, ha collaborato con gruppi del giro ska-reagge statunitense del livello di AGGROLITES, SLACKERS, TOASTERS e WESTBOUND TRAIN e suona il trombone come se non ci fosse un domani, il secondo vince il contest di Umbria jazz 2013, collabora con artisti internazionali e della televisone e fa urlare il sax come pochi.