Che resta è un brano rassegnato e intimo, che non lascia spazio a troppa interpretazione: semplice, crudo e diretto nel testo come nella musica. Parole e suoni che vanno dritti al punto, attraverso i quali la solitudine e la paranoia vengono esaltate e declinate nelle loro dolorose sfumature: mi slaccio le scarpe prima di entrare, magari ho ancora un minuto per inciampare.
Dopo aver ambientato il video di Credo mi vedi nel bagno (Guardalo qui), questa volta ci ritroviamo in un'altra stanza di casa: la cucina, nel mezzo di un’ipotetica cena a casa di Jesse, organizzata da lui stesso per esorcizzare i pensieri depressivi in compagnia degli amici.
Purtroppo, l'idea non funziona: Jesse si ritrova (nudo, proprio come nel precedente video) a capotavola, cerca di interagire con gli altri commensali ma i tentativi sono tutti vani. L’inquadratura unica e fissa, a mano libera, fa convergere l'attenzione sulla figura di Jesse: nessuno lo ascolta, nessuno lo guarda, come se non esistesse. Anche in mezzo alla gente resta quindi comunque solo, costretto a rimanere immerso nei suoi pensieri anche in una situazione che dovrebbe essere di convivialità. Anche in questo secondo video dunque la casa, quel posto dove una persona dovrebbe sentirsi serena e a proprio agio, diventa invece un luogo di ansia e inquietudine.
Rispetto alla prima clip, che era immersa in una luce rossa, la luce qui invece è gialla: più calda, amicale, in forte contrasto con il tema del brano e con lo stato d’animo del protagonista.
Che resta è il secondo estratto da Le cose che ho, Ep di quattro tracce in uscita il 26 novembre per Dischi Sotterranei dove Jesse tocca tematiche profondamente personali e delicate, uscendo dalla sua comfort zone e facendo conoscere al pubblico un'altra faccia di se, la più intima.