Il progetto one man francese Jessica93 è una forza potente ed emotiva di loop ipnotici, riff grungy e ritmi freddi, il tutto avvolto in un impressionante senso di scrittura delicata e puntuale Nel mezzo di questo spazio di speranza trasformato in delusione, Geoff LaPorte intraprende un viaggio di evasione e assume il soprannome di Jessica93. Dove gli altri vedono la bellezza, lui vede i topi. Come un uomo che suona tutti gli strumenti, insieme a una fidata drum machine; Jessica93 costruisce la sua musica a strati, bilanciando il grezzo e il minimalista con un calore trippy. Questo senso di sogno e romanticismo è presente in tutte le sue canzoni, a volte intorpidite da uno sballo da oppiacei, a volte come una vera e propria malinconia. Questa non è una festa dei pedali senza sostanza, o, se è per questo, un totale negativo: alcuni di quei ritmi suonano come John Bonham intrappolato in una ghiacciaia, e il ritmo è innegabile. Qualcosa vuole arrivare di sicuro, e sul palco questa operazione in parte scarabeo in parte grunge in parte ondata di freddo di uno fa proprio questo: allunga la mano e va verso le stelle. Potrebbe essere tutto sepolto in un mucchio di vestiti sporchi una volta tornato sulla terra, ma comunque.
Usando pochissimo per ottenere molto – Jessica93 va direttamente al centro di ogni aspetto della sua musica – illuminando un brillante scrittore di canzoni nel processo. Niente da nascondere, niente da perdere.