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JOAO GILBERTO

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Suo padre, un mercante benestante, era molto esigente sull'educazione, e pretendeva che ognuno dei suoi sette figli ottenesse un diploma scolastico. Joãozinho (piccolo João), il sesto, fu l'eccezione della famiglia: fin da piccolo era interessato solo ad una cosa: la musica. Chitarrista autodidatta, ma principalmente cantante, Gilberto si trasferì, all'età di 18 anni, a Salvador ottenendo un discreto successo esibendo si dal vivo in alcuni programmi radiofonici. Leader della band radiofonica Garotos da Lua (I ragazzi dalla luna), nel 1950 arrivò a Rio de Janeiro. Tuttavia, dopo essere stato espulso dal gruppo per la sua indisciplina, trascorse gli anni successivi in un'esistenza marginale, dimorando spesso a casa di amici, fumando marijuana ma, soprattutto, ossessionato nel trovare una nuova via nell'esprimersi con la chitarra. Convinto dall'amico cantante Luis Telles, si stabilì a Porto Alegre, dove perfezionò il suo stile. Nel 1958 pubblicò il suo primo lavoro, Chega de saudade, uno dei brani che meglio definiscono il concetto di bossa nova. Ha una figlia, Bebel, avuta da Miucha, che vive a NY ed è nipote di Chico Buarque. È al terzo album...ora vola da sola. La nascita della bossa nova I suoi sforzi giunsero a buon fine, soprattutto grazie all'incontro con Antonio Carlos Jobim, pianista e compositore, influenzato dalla musica popolare nordamericana contemporanea del tempo: il jazz. Da questo incontro nacque il movimento della bossa nova. Nel 1959 pubblicò il suo primo lavoro, Chega de saudade, ottenendo uno straordinario successo nel suo paese. Nel 1962, la bossa nova era stata abbracciata da molti jazzisti nordamericani, come Herbie Mann, Charlie Byrd e Stan Getz, che invitò Gilberto e Jobim a collaborare su quello che si divenne uno degli album di jazz più venduti di tutti i tempi, Getz/Gilberto. Grazie a questo disco, la moglie di Gilberto, Astrud, riscosse un successo internazionale e la composizione di Jobim The Girl From Ipanema divenne un'icona della musica pop di tutte le età. Gilberto proseguì nelle sue performance per tutti gli anni '60, ma non incise nessun altro album fino al 1968, quando uscì Ela É Carioca EP, registrato durante la residenza in Messico. Nel 1973 uscì João Gilberto, a volte citato come l'"Album bianco" della bossa nova. Nel 1976 è la volta di The Best of Two Worlds, in collaborazione la cantante Miucha, (sorella di Chico Buarque), che era diventata la seconda moglie di Gilberto nell'aprile del 1965. Amoroso esce nel 1977 con l'orchestrazione di Claus Ogerman, che aveva fornito un suono simile alle registrazioni strumentali di Jobim verso la fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '70. Come era stato per tutti gli album di Gilberto, anche questo conteneva principalmente composizioni di Jobim, mescolate con i più vecchi samba e melodie nordamericane degli anni '40. Nel 1980 fu prodotto Brazil, nel quale Gilberto collaborò con Gil, Veloso e Maria Bethânia, che verso la fine degli anni '60 avevano fondato il movimento Tropicalia che aveva fuso la bossa nova con il rock. João, prodotto nel 1991, aveva una particolarità insolita: la mancanza di qualunque composizione di Jobim, mentre erano presenti brani di Veloso e di compositori in lingua spagnola.

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