Forse nessun artista come Joe Bonamassa potrebbe oggi essere considerato l’ultimo vero guitar hero. L’highlander erede di un albero genealogico che porta i nomi, tra gli altri, di Jeff Beck, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jimmy Page. Un predestinato, visto che a 12 anni andò in tour con B.B. King.
Grande rocker, altrettanto grande bluesman, spesso entrambe le cose, Bonamassa fonde cuore e intelligenza musicale con una profonda cultura della musica popolare (con i riflettori sempre accesi sulla chitarra) che gli permette di percorrere trasversalmente le radici più autentiche della tradizione americana. Da Strange Fruit all’omaggio al British Blues, dal blues del Delta all’Hard Rock: Bonamassa è questo e molto altro ancora. Su tutto domina un amore viscerale per la chitarra, da lui portata ai livelli estremi di virtuosismo.