JOHN FAHEY Georgia Stomps Death Chants Breakdowns And Military Waltzes Un album di John Fahey è sempre una benedizione ma questo nuovo Georgia Stomps (solo import) non ha la forza e l'acido sarcasmo di City Of Refuge e delle opere recenti. C'è un tratto di stanchezza nel vecchio chitarrista, che cerca a fatica una mediazione tra le pagine giovanili e le cose più nuove, tra gli appassionati medley di musica primitiva americana e le invettive avant-rumoristiche. Settanta minuti dal vivo all'Horizon Theatre di Atlanta, agosto 1997, con una chitarra amara e distorta che pesca nel grande mare dei ricordi, da House Of The Rising Sun a Red Rocking Chair, da Bola Sete a Ellington, dall'amato Son House a un popolato universo femminile ("vecchie fidanzate e altri orribili ricordi" era l'impagabile titolo di un disco di qualche anno fa). Death Chants Breakdowns And Military Waltzes è invece una reliquia dell'artista giovane, anni Sessanta, un disco che, come il precedente Blind Joe Death, Fahey per puntiglio fece e rifece. Qui entrambe le versioni, con ingenui bellissimi intarsi di blues, canti popolari, inni episcopali e i poetici lampi di una fantasia portata a intitolare i brani "Sulla Spiaggia A Waikiki" o "Danza Degli Abitanti Del Palazzo Di Re Luigi XIV".