Blues, di quello con la "B" maiuscola, di quello Buono per intenderci quella della "John Henry Blues", band capitanata dal cantante e chitarrista statunitense John Henry, la cui carriera inizia all'eta' di 17 anni e dopo solo quattro anni intraprende già il suo primo tour mondiale, esibendosi in Corea, Giappone, Portogallo, Germania, Bahrain, Panama e Italia, dove si è stabilito da qualche anno. La sua formazione culturale cresce nel corso di importanti collaborazioni con grandi del Blues, come: Luther Allison, Louisiana Red, Buckwheat Zydeco, Michael Coleman, Katie Webster, Andy J. Forest, L.A. Jones e John Mooney. Il blues di John Henry scorre naturale come il flusso del Mississippi, ora pigro ed inoffensivo, ora travolgente ed instancabile e racconta le storie tipiche della black music, i cui protagonisti sono persone comuni, come John stesso. Nato in Alabama a Tuskegee, Henry è cresciuto alla preziosa scuola di Memphis nel Tennessee. Sembra trascorsa un'era geologica dai tempi mitici della musica che nasceva e scorreva lungo il fiume Mississippi, da Memphis a New Orleans e certamente la Route 66 non viene più percorsa a piedi, come ai tempi gloriosi del leggendario Robert Johnson e tanti altri come lui, ma i pericolosissimi incroci (crossroads), sono gli stessi di allora, tendono le stesse trappole e narrano le stessestorie d'amore, violenza e solitudine, drammi, tragedie e commedie del profondo Sud degli Stati Uniti. John Henry è figlio della più recente generazione di quella terra tormentata e vivace, di cui ha appreso l'essenza più profonda, assimilandola in modo così totale da consentirgli di trasmettere a noi Europei la genuina cultura musicale del blues. "The Blues Is Alright" - ama cantare questo artista americano - e certamente le sue serate creano come per incanto una specie di calda fratellanza tra il pubblico: tutto è bello in quei momenti, mentre assieme ci si diverte a rispondere ai frequenti "call & answer", o quando si accompagna il ritmo con il battito delle mani, unendosi al coro frenetico dell'intera audience. Non c'è miglior biglietto da visita per John Henry della frequenza con cui gli stessi spettatori tornano ai suoi concerti, passandosi la voce e facendo aumentare ogni giorno di più il numero dei suoi appassionati. Per l'occasione, il bluesman si avvarrà della collaborazione di eccellenti musicisti e bluesmen toscani, peraltro assai noti al nostro pubblico, come Paolo PeeWee Durante alla tastiera, Cris Pacini al sax, Renato Marcianò al basso e Matteo Sodini alla batteria. www.myspace.com/johnhenryblues