Da quel momento John si è orientato verso sonorità come il rock'n'roll, il soul, il blues, fondendo il tutto in un delizioso melange che ha trovato spazio su quattro album pubblicati in precedenza, e noti ad appassionati o per chi ama cercare di scoprire ed ascoltare cosa vi sia oltre la solita pletora di nomi, molto apprezzati in realtà, dalla critica in generale. Heart Shaped Shadow l'album precedente,è stato prodotto da uno come Will Sexton. The Rhythm Of The City è il quinto album solista di JPK ed è un lavoro, a mio avviso, veramente bello e piacevole. Uno di quei dischi che si mettono sul piatto e si lasciano gustare dalla prima all'ultima nota fin dall'iniziale, irresistibile How Can You Walk Away, con i fiati che spadroneggiano (il trombettista Marc Franklin e dai sax di Art Edmaiston e Kirk Smothers) ed il coro formato dalle sorelle Jackson (dei Southern Avenue dei quali vi racconteremo presto), caratterizzando la canzone. Vale la pena segnalare alcuni degli altri pezzi presenti nella raccolta, come The Sun's Gonna Shine Again con delicate sfumature R&B che si affiancano ad un Pop di alto livello. Magnifica la title track, altro pezzo trascinante ed irresistibile dove i fiati tornano a farsi molto presenti, ma mai invadenti, conferendo al pezzo un'aurea deliziosa. Una canzone perfetta da ascoltare in auto.Keep On Keep On è un'altro gioiellino da portarsi dietro. Ain't Done Loving You Yet ha il piglio di una canzone dell'indimenticabile Tom Petty. If I Had Money ha l'afflato del Blues con l'organo affidato alle cure sapienti di Al Gamble che si fonde mirabilmente all chitarra di Keith.Chiude il disco la dolce love song di How Do I Say No, un pezzo che non sfuggirebbe ad una classica iconografia da ascolto notturno in dolce compagnia, e nonostante ciò privo di scontata banalità