John Renbourn nasce l'8 agosto 1944 a Marleybone, Londra. Chitarrista e compositore, è noto, oltre che per il suo lavoro solista, per la collaborazione con Bert Jansch e col gruppo di folk progressivo dei Pentangle, per quanto abbia mantenuto una carriera personale sia prima che durante e dopo il periodo di esistenza della band (1967-1973). Per quanto echitettato come musicista folk, i gusti e gli interessi musicali di Renbourn spaziano dalla musica medievale a quella classica, dal blues alla world music. Non a caso, uno dei suoi dischi più conosciuti, Sir John Alot (1968), lo vede alle prese con canzoni del Medio Evo. John Renbourn ha studiato chitarra classica a scuola, ed è lì che ha cominciato a interessarsi alle sonorità più antiche. Negli anni Cinquanta, come molti altri, ha poi subito importanti influenze dalla bizzara ondata dello “Skiffle”, che lo porterà poi a esplorare il lavoro di artisti come Leadbelly, Josh White e Big Bill Broonzy. Negli anni Sessanta sarà il Rhythm and Blues a contaminare la musica popolare, nel suo caso grazie all'impatto di Davey Graham. Nel 1961 Renbourn è in tour con Mac MacLeod, e così sarà nel 1963. Suona per un breve periodo in una band di R'n'B mentre prosegue gli studi al Kingston College of Art di Londra. Nonostante già allora andasse sviluppandosi il 'Folk Revival', la maggior parte dei folk club continuavano a guardare alle canzoni tradizionali, spesso prive di accompagnamenti particolari, e i chitarristi non erano sempre i benvenuti. Ma la Roundhouse di Londra aveva un'attitudine molto più tollerante, ed è lì che John Renbourn si unisce alla cantante di Blues e Gospel Dorris Henderson, che accompagnerà alla chitarra registrando insieme due album. Tra i più noti locali del circuito folk contemporaneo dei primi Sessanta a Londra c'era il Les Cousins di Greek Street, a Soho, che diventerà il punto d'incontro più importante per chitarristi e cantautori del nuovo folk, sia inglesi che americani. Attorno al 1963, Renbourn si mette col chitarrista bert Jansch, che arrivava a Londra da Edinburgo, e insieme sviluppano un intricato stile in duo che sarà rinomato come “folk barocco”. Il loro album "Bert and John" è un pttimo esempio di quel che sanno fare. Renbourn registrerà molti dischi per la Transatlantic nel corso degli anni sessanta. Due di questi, "Sir John Alot" e "Lady And The Unicorn" rappresentano al meglio il modo di suonare di John e il materiale da lui prodotto all'epoca. "Sir John Alot" mette insieme il jazz/blues/folk con lo stile classico/medievale. "Lady And The Unicorn" è pesantemente influenzato dall'interesse di John per la musica antica. Negli stessi anni, Renbourn comincia a suonare anche con Jacqui McShee, che cantava canzoni tradizionali britanniche. Assieme a Bert Jansch, al bassista Danny Thompson e al batterista Terry Cox, daranno vita ai Pentangle, gruppo che raggiungerà un considerevole successo, con tanto di tour americano nel 1968 con concerti alla Carnegie Hall e al Newport Folk Festival. Renbourn continuerà a registrare album solisti per tutti gli anni settanta e Ottanta. Gran parte della sua musica si basa su materiale tradizionale con una certa influenza celtica, sempre interagendo con altri stili. Ha anche collaborato col chitarrista americano Stefan Grossman verso la fine dei Settanta, registrando con lui due album, che sembrano riproporre i giorni del duo con Bert Jansch. A metà degli anni Ottanta Renbourn torna all'università per acquisire una laurea in composizione, e da allora ha focalizzato la propria attività principalmente sulla musica classica, pur continuando a esibirsi con un repertorio folk. Continua a registrare e girare in tour. Nel 2005 è stato in Giappone (per la quinta volta in questo paese) con Tokio Uchida e Woody Mann. Nel 2006 ha suonato un po' ovunque in Inghilterra, a volte con Jacqui McShee e Robin Williamson, altre col riformato John Renbourn Group. Ha collaborato con Clive Carroll alla colonna sonora del film Driving Lessons diretto da Jeremy Brock. Nel 2011, a più di dieci anni di distanza dall'ultimo Traveller's Prayer (1998), esce il tanto atteso nuovo album, che ancora uno volta dimostra l'amore dell'artista per il nostro paese. Si intitola infatti Palermo Snow, quella neve di Palermo che tanto l'ha colpito in uno dei suoi concerti siciliani. Dieci brani in cui ai soli chitarra fanno compagnia i suoni del clarinetto e del clarinetto basso. Secondo lo stesso John “direi che è molto più armonico – e romantico! – di quanto mi sia mai capitato di fare nel passato. Il dipinto in copertina è dell'artista belga Valerius de Sadeleer, sono felicissimo di aver potuto utilizzare questa sua visione di Palermo sotto la neve…” Così ne parla invece il prestigioso Los Angeles Times “Straordinaria, inventiva e raffinata fusione di stili… qui le barriere musicali semplicemente svaniscono”. www.john-renbourn.com