JOHN WALL - IFe:sr cf Gravit:y (John Wall) Ancora un teorico del campionatore, il quale, però, a differenza di John Osnvald, ama destrutturare in maniera più costruttiva, nel senso che dai saccheggi effettuati riassembla brani di impatto più tradizionale, assimilabili a brani di elettronica convenzionale (ma, attenzione, mai banale). Il lavoro di John Wall è, dunque, basato maggiormente sulla trasformazione, piuttosto che sulla distruzione. A dimostrazione di quanto detto si ascoltino 'First Breath Last Gap' (particolarmente seducente) o 'Oriven Thing', in cui vengono aggiunti assoli "suonati" di sassofono e di violino. Capita di imbattersi, così, in canti gregoriani supportati da chitarroni ('The Migration' e 'A Time for God') o in un ensemble di archi accompagnato da un riff di chitarra acustica ('Pessimus'), senza che si avverta minimamente il fastidioso sentore di 'accozzaglia disordinata'. John Wall - 93 Petherton - London NS - England