Tra diaspore e distopie, tra sud e nord, in spazi strani e post-geografici, il desiderio di vivere la diversità e la controcultura lontano dall’esotizzazione e dall’eurocentrismo che sedimentano le nostre culture. Un grido contro il conforme, contro le strutture neoliberali, l’estrattivismo, le frontiere, le ideologie patriarcali, l’imperativo capitalista; contro il classismo, il razzismo, il sessismo e qualsiasi tipo di eteronormatività.Direttamente da Ramallah, JULMUD, producer, ricercatore e sound designer attivo da anni nella scena sperimentale palestinese.Ha esordito nel 2022 con 'Tuqoos', il primo disco a suo nome, per l'etichetta Bilna’es di Muqata'a: un disco che miscelando hip hop, elettronica visionaria, psichedelia e field recording, parla di resistenza, di terre occupate e terre divise, di violenze e prepotenze, di check point per uscire dal paese e di muri invalicabili, di manifestazioni popolari e di polizia, di quotidianità, di preghiere, restituendo un'estetica unica.