Ecco il videoclip, disponibile online a partire da oggi, di
“Giù la maschera”,
il brano che dà il titolo al nuovo album.
Esce su YouTube il videoclip di “Giù la maschera”, il brano che dà il titolo al nuovo album della band piemontese Kachupa, uscito pochi giorni fa in digital download. Ecco il link:
https://youtu.be/_1LOvhb1Bgs
Il brano descrive una storia d’amore tra Oriente e Occidente, tra due ragazzi che scoprono che sotto la maschera culturale c’è un cuore che batte allo stesso modo. “Nonostante le divisioni che vogliono creare gli integralisti e i fondamentalisti – raccontano i Kachupa - con il benestare di un capitalismo selvaggio che impone desideri e continue illusioni, l’unica cosa che rimane pura è l’amore tra due persone. Mentre alcuni potenti si spartiscono la terra, come in una partita di carte, noi giochiamo col fuoco, pensando a distruggere il diverso, fino ad un punto di non ritorno. Giù la maschera Bandito. Giù la maschera Capitalista. Giù la maschera Integralista”.
“Abbiamo scritto questa canzone per parlare anche delle storie felici di integrazione, non solo dei problemi che sono sotto gli occhi di tutti – prosegue la band. - Le differenze vanno comprese, valorizzate, pretendendo però rispetto per la propria tradizione. Nella canzone si parla di amore tra due giovani di paesi e culture diverse. Guardandosi negli occhi non vedono le proprie differenze, ma capiscono che il loro cuore batte allo stesso modo.”
Le 19 tracce (14 inediti e 5 bonus track) di "Giù la maschera" sono il frutto del loro impegno musicale e sociale, tra sonorità ska, punk e reggae che si fondono con atmosfere anni '70 e il carattere etnico a cui la band ci ha da sempre abituato. I Kachupa saranno impegnati nei prossimi mesi con un tour europeo attraverso Italia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca (quest’anno la band è stata ospite, tra gli altri, del Womad, del Cous Cous Festival, e si è esibita in apertura a Goran Bregovic).
“FINCHÉ CE N’È” È possibile visualizzare il video di “Finché ce n’è” al seguente link: http://youtu.be/f2NOfnLAPoc «Un video dissacrante, per nulla buonista – raccontano i Kachupa - che mette in scena i peggiori personaggi del panorama musicale italiano, quelli che divorano i sogni di tanti artisti, che ne creano molti altri a tavolino, rassicuranti come la mediocrità della Tv a cui siamo abituati. Perché con un sorriso, un’esagerazione, a volte si possono aprire molti occhi distratti». I Kachupa (Lidiya Koycheva, Davide Borra, Alberto Santoru, Mattia Floris) nascono come band di strada. All’inizio, in giro per l’Europa, il batterista suona cassa e pentole su un piccolo carretto, gli altri musicisti intorno alla carovana. Questo carretto magico permette alla band di vendere circa 5000 dischi in Italia e in Francia. Nel 2006 esce “Gabrovo Express”, premiato da Radio Popolare Network al MEI di Faenza come miglior disco autoprodotto. Nel maggio 2006 Gabrovo Express esce in edicola in allegato alla rivista “World Music Magazine” , l’energia Kachupa aumenta e la band inizia a suonare in prestigiosi festival e rassegne dividendo il palco con importanti artisti quali, Eugenio Bennato, Tullio De Piscopo, Modena City Ramblers, Casino Royale , Albano, Eugenio Finardi, Vinicio Capossela, Mau Mau, fino a suonare alla Notte della Taranta 2010 come vincitori del concorso “NOTE PER LA NOTTE” . Nonostante i continui successi i Kachupa hanno continuato a fare spettacoli in strada per non perdere la magia in cui essi diventano fiabeschi e talvolta surreali. Nel 2011 esce un disco di svolta della band, “Terzo Binario”, 12 brani originali che raccolgono la loro storia, i viaggi, le feste vissute. Un disco pieno di energia, dove i testi sono rivolti alla coscienza, alla ragione, a volte all’altra parte di noi stessi, senza la quale una ragione non ci sarebbe. In ottobre vincono il premio “Sanremo Village 2011”, manifestazione associata al più importante Festival della Canzone Italiana. Nel 2014 partecipano al Concertone del Primo Maggio a Roma, come ambasciatori di Slow Food e del progetto “Diecimila orti in Africa”. Nello stesso anno il singolo “Siamo tutti Africani”raggiunge le vette delle classifiche iTunes, arrivando al primo posto della sezione World Music e viene scelto come inno di Terra Madre 2014 dal patron e ispiratore di Slow Food Carlo Petrini. www.kachupa.com – www.anteros.it – www.facebook.com/anteros.produzioni?ref=hl