KONGH (Svezia) – Biografia Tra differenti background musicali che spaziano dal blues al grindcore, David Johansson e Tomas Salonen si incontrarono nella primavera del 2004 per dare il via a ciò che più tardi sarebbero divenuti i Kongh. Le ambizioni a quei tempi non erano proprio specifiche – l'intento era semplicemente quello di suonare “loud” e “heavy”, e soprattutto di divertirsi. Per almeno un anno, i ragazzi si ritrovarono in sala prove, sparando infitinte jam fatte di riff assordanti e pesantezza fangosa solo per puro divertimento. Agli inizi del 2005 videro la luce le prime canzoni vere e proprie, con un proprio flusso. Dopo la stesura dei brani "Zihuatanejo" e "Turn into dust", la coppia si rese conto che avrebbe dovuto elevare tale progetto ad un livello più serio, il che portò David ad iniziare ad usare la sua voce, e al reclutamento di un primo bassista. Entusiasti dal fatto che un semplice progetto fosse diventato una vera band, il trio impiegò il resto del 2005 lavorando sulla musica il più possibile. Nei primi mesi del 2006, alla bestia venne affibbiato il nome di Kongh, e con quattro composizioni monolitiche pronte ad essere esposte al mondo, il primo demo venne registrato al Teknikkompaniet in Vetlanda. Il processo fu abbastanza lungo, e includeva anche un cambio di formazione, con l'arrivo del nuovo bassista Oskar Ryden. Il “Demo 2006” venne finalmente rilasciato nella primavera del 2006. Senza aver mai suonato un solo show (eccetto per una visita di 10 persone dal Vetlanda Mental Institution che avvenne nel 2005, ma questa è una storia a parte) e senza nessun precedente sforzo per far conoscere il nome là fuori, i membri dei Kongh non avevano idea su quali reazioni aspettarsi. Sapevano solo di essere estremamente felici per il demo e desideravano farlo ascoltare a più persone possibili, così lo spedirono ad una manciata di magazine. La band ricevette subito recensioni molto positive e anche qualche offerta da alcune etichette indipendenti. Le cose sembravano muoversi piuttosto in fretta, e iniziarono anche i live shows. Alla fine del 2006, i Kongh firmarono per Trust No One Recordings a impiegarono un anno per la stesura del primo album, che includeva due brani (ri-registrati) del demo e tre pezzi nuovi di zecca. Così nel gennaio del 2007 tornarono nuovamente nel Teknikkompaniet. Dopo l'uscita di “Counting Heartbeats” nel giugno del 2007, la band è stata osannata con ottime recensioni in tutta Europa, ricevendo alte votazioni nei maggiori media rock/metal. Dopo essere stati trasmessi frequentemente da P3 Rock (la prima trasmissione radio svedese per buona musica), vennero anche nominati come P3 Guld Award come “miglior album rock/metal del 2007” insieme a Mustach, Arch Enemy, Dark Tranquillity e Marduk. Moltissime ore del 2007 e del 2008 furono spese sulle strade scandinave ed europee (inclusa un'affollata performance sul palco del Roadburn Festival, in Olanda) insieme a band come Switchblade e Ocean Chief, impondendosi come unico e tuonante live act. Uno split LP limitato con gli svedesi Ocean Chief venne rilasciato all'inizio del 2008 da Land O Smiles Records. Così anche il tanto atteso doppio LP di “Counting Heartbeats” (Sound Devastation Records) e uno split 7'' con i doomsters Witch-Lord. Entro il 2009 è prevista l'uscita del nuovo capitolo della loro discografia, “Shadows of the shapeless” sarà il titolo. Siete stati avvisati. www.myspace.com/kongh