Fading | Building è il paesaggio sonoro di un’epoca segnata dalle fratture della Storia, quei momenti in cui tutto ciò che c’era prima sembra sbiadire e dissolversi, mentre si spalanca di fronte a noi un tempo nuovo, tutto da immaginare e costruire. È la vertigine che si prova quando ci si trova in bilico fra due spazi vuoti, fra due assenze.
Fading | Building è l’album d’esordio dei bolognesi Korobu, formazione composta da Giallo (voce, basso e synth), Alessandro (chitarre e synth) e Christian (batteria e percussioni elettroniche). Il disco esce l’8 aprile ed è la prima release della Locomotiv, nuova label nata nell’alveo dello storico club bolognese. L’artwork dell’album vanta la firma di un artista di fama mondiale, Ericailcane, fra gli esponenti di punta di quella generazione europea di nuovi street artist che hanno rivoluzionato il modo di concepire lo spazio pubblico.
Fading the past, building the present. Fading the idea to make music, building a new place to play. Fading a golden age, building a family. A fading band, building a friendship. Fading understanding, building fights. A fading song, another one to build. Fading egos, building better ideas. Fading rage, building beliefs. Fading best, building possibile scrivono i Korobu, parola giapponese che indica l’atto di abiurare che i monaci Buddisti imponevano ai Gesuiti nell’antico Giappone. Un termine che letteralmente significa perdere la propria fede ma in senso più filosofico e metafisico vuol dire perdersi, precipitare.
Weird Voices, Roads, Dropped Pleasure, Get Lost, Tongue on Tongue, Even Today, Interstellar e On the Edge sono le otto tracce che compongono un caleidoscopio di atmosfere e generi molto diversi tra loro: dall'indie rock all'electro wave, fra blues contaminato da incursioni elettroniche e ritmi esotici riletti in chiave metropolitana e retro-futurista, grazie anche alla passione quasi feticistica dei componenti della band verso gli strumenti più ricercati: microfoni vintage e preamps dall'East German National Broadcasting (RFZ), synth, chitarre e bassi da collezione, percussioni etniche raccolte in giro per il mondo.
Ispirato da band e artisti come Animal Collective, TV on the Radio, Talking Heads, Liars, Can, Silver Apple, Beatles e Liquid Liquid, il disco ha avuto una gestazione di tre anni, percorrendo molte traiettorie, a testimonianza di un intenso periodo di transizione personale e creativa: “abbiamo costruito e dissolto i brani molte volte, li abbiamo elaborati, trasformati, incarnati in altre strutture e melodie, fino ad arrivare ad una sintesi che crediamo possa rappresentarci in questo momento”.