Loro stessi si definiscono "a live band of blue-collar immigrants".
Una storia che ha le sue radici profonde in una delle pagine più tragiche della nostra storia contemporanea, quella che è alla base della biografia dei Kultur shock. La guerra nella Ex-Yugoslavia dello scorso decennio. Gino Yevdijevic e il batterista Val Kiossovsky fuggono per trovare asilo negli Stati Uniti, a Seattle. Da lì, dalla fine degli anni ’90, il gruppo non è solo una band musicale, ma un progetto culturale che unisce artisti slavi con persone di tutto il mondo, attraverso la musica e le loro tragiche storie di vite separate dalla violenza della guerra e degli odi etnici. Musica che unisce teatralità, rock, ovvie influenze balcaniche unite in maniera originale, come dimostra anche l'album Integration (2009).
Ma il grande salto e il riconoscimento internazionale erano arrivati già nel 2001 con Fucc The I.N.S., nato per tramite di Krist Novoselic dei Nirvana e Jello Biafra dei Dead Kennedys, e prodotto da Billy Gould dei Faith No More. L'ultimo lavoro della band è IX (2014).