L'Ocean è un gruppo di sperimentazione ritmica e sonora nato nel 2006 all'interno della Cooperativa Sociale GP2 Servizi che opera da più di un decennio nella formazione di persone disabili del territorio del Rhodense. L'Ocean si configura come luogo e tempo di sperimentazione della creatività di un gruppo di persone con disabilità che negli anni hanno manifestato e affinato i loro talenti. Il lavoro del gruppo riguarda la ricerca delle potenzialità sonore di strumenti musicali ed oggetti di uso comune all'interno di un processo di liberazione delle sensibilità espressive individuali e di armonizzazione collettiva. Il gruppo si esprime sostanzialmente attraverso l'improvvisazione che scaturisce da alcune immagini o suggestioni e si realizza all'interno di una struttura definita da alcuni segnali di conduzione. Dal 2007 il gruppo inizia una collaborazione interdisciplinare con un altro gruppo nato all'interno della cooperativa per l'ideazione, la progettazione e la costruzione di macchine sonore realizzate con materiali industriali di scarto. Dal gruppo delle “macchine meravigliose” arrivano all'Ocean tre macchine, amplificate con microfoni a contatto, che funzionano per mezzo di flussi d'acqua, meravigliose appunto, anche se convenzionalmente inutili. L'ingresso delle macchine nell'Ocean stimola il desiderio di incrementare il lavoro di tipo interdisciplinare per potenziare la contaminazione tra linguaggi espressivi e discipline differenti. Per contribuire alla realizzazione di questo intento, L'Ocean, con le sue musiche e le sue macchine, parteciperà nel 2009 ad un progetto, nato all'interno della cooperativa, di coordinamento e regia tra diversi laboratori artistici. Dal progetto interdisciplinare nascerà uno spettacolo teatrale dove una compagnia di attori, musicisti, pittori e danzatori, disabili e non, nel gioco di specchi tra storia vissuta e narrata, metteranno in scena frammenti simbolici e condizioni dell'esistenza. Il lavoro dell'Ocean di questi anni è il risultato del tentativo di realizzare una filosofia dell'arte come processo creativo collettivo e democratico che, in quanto tale, non è mai concluso e appartiene a tutti. La terapeuticità in questa cornice, e soprattutto all'interno del contesto in cui la cooperativa si trova ad operare, è un possibile effetto dell'arte e non una sua premessa, nella convinzione che ciascuno sappia prendere dal processo creativo ciò di cui più ha bisogno. www.myspace.com/loceanproject