Non una reunion, ma la riproposizione di uno spettacolo seminale che ha fatto scuola, aperto scenari nuovi e che ha aveva spostato il percorso dei La Crus verso una forma scenica sempre più vicina a quella propriamente teatrale e multimediale.Proprio di "appunti scenici" si tratta: rapide tracce di un modo diverso di intendere la scena da parte di un gruppo musicale in costante ricerca, in cui le canzoni rappresentano l’innesco all’esplosione di un mondo fatto di parole, immagini e suoni.Il gruppo si ripresenta in un'inedita versione a due, Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti - voce e suoni - in una sorta di immobilità scenica che favorisce il fluire dei ricordi e delle immagini.Riaffiorano innanzitutto le canzoni che hanno segnato la storia del gruppo: da Come ogni volta a Notti bianche, da Dentro me a Nera Signora, da Natale a Milano a L'uomo che non hai - in nuove versioni, ancora più sperimentali e oblique, tra sferzate d'energia e caldo intimismo.
Da un gracchiante walkman si diffondono frammenti di voci; versi di Pasolini, Pagliarani, Bufalino, Salinas, Tenco che canta l'amata Angela.
Sullo schermo, come una grande finestra, scorrono le immagini oniriche, campionate dai primi esperimenti di cinema di Man Ray, ed elaborate da Francesco Frongia; piccoli film che accompagnano ogni canzone in un emozionato ed emozionante "inventario" di sogni, visioni, delusioni e passioni.Un'ora di poesia, semplicemente.voce e nastri Mauro Ermanno Giovanardi
giradischi e chitarra Cesare Malfatti
filmati e regia Francesco Frongia