Parco Sofia è un luogo, lo scenario delle storie del disco, ma è un gioco di parole abbastanza erudito, no?
Il gioco di parole è venuto dopo, in realtà. C’era un po’ di indecisione sul titolo, pensavamo alle storie raccontate nel disco che, anche se in maniera non tanto evidente, parlavano tutte delle radici. Una di queste storie era nata in un posto preciso che era appunto un agglomerato di case popolari di Villaricca che si chiama proprio Parco Sofia. Una zona diversamente ricca, nel senso che non ha niente di particolarmente bello, dove però secondo me la gente affronta la vita in un modo interessante. Tante persone diverse, ognuno co’ nu’cuofan e’problemi, che riescono a stare insieme in una maniera miracolosa. Mi piaceva dare al disco il nome di un posto che ho conosciuto bene e che continuo ad amare tanto. Il gioco di parole deriva dal fatto che poi mi sono ingrippato con la questione dell’etimologia, io studiavo lettere e filosofia quindi è una cose che mi piace molto. Parco sofia, dal greco e latino, significa “moderarsi in sapienza”, che in un’epoca in cui tutti sanno tutto forse è un pensiero che può fare bene. Anche perché è il consiglio che diamo a noi stessi in genere… per esempio, ognuno di noi suona più cose, ma le suona male, cerca di imparare qualcosa stando a contatto con gli altri.