“Fòrte e Gendìle” – uscito lo scorso 9 giugno per fonoBisanzio / IRD – è il primo lavoro non in italiano di Lara Molino, che ha scritto quasi tutti i brani insieme al padre poeta Michele Molino e li ha affidati alle mani sapienti di Michele Gazich che ha curato la produzione.
Il disco è stato ottimamente accolto fino ad ora dalla stampa specializzata. Il critico Paolo Talanca ha sottolineato come sia “sorprendente la capacità di riportare l’anima allegra e ‘superstiziosa’ di questa terra, l’aderenza di ritmi e musiche autoctone con la propria sapienza di scrittura” e pareri positivi sono arrivati, fra gli altri, da L'Isola che non c'era(“mentre si ascoltano le canzoni, le immagini evocate 'saltano fuori' quasi da sole, senza alcuno sforzo, e si palesano anche a chi, rispetto a quella terra, è uno 'straniero'”), Vinile(“la sobrietà si fa magia”, “un album perfetto”) e Folk Bullettin (“viva la semplicità e il buon gusto per le cose artigianali come questo Forte e gendile”).
“Fòrte e Gendìle” raccoglie dieci canzoni folk – suonate solamente con la chitarra acustica, il violino, la viola e pochi altri strumenti – che raccontano di antichi riti comunitari, leggende, migrazioni, affascinanti briganti, eccentrici pescatori e donne povere ma forti e gentili come le persone d'Abruzzo e la straordinaria voce di Lara Molino. Tuttavia non è un lavoro per soli abruzzesi: come ogni album realmente folk ha la forza di parlare a quella parte di terra e radici che ognuno di noi si porta dietro nonostante tutto. Collegando il sangue dei padri a quello dei figli e lasciando che siano le vite di un tempo a parlare alle vite di oggi.