In Sudamerica non brillano certo per originalità di nomi o per lo meno virano all'idioma spagnolo l'usanza tipicamente anglofona del The's. Dopo Las Robertas ecco arrivare dall'Argentina Las Kellies, anch'esse formazione female only agguerrita e da tenere sott'occhio. Le affinità finiscono qui, visto che se le costaricensi volgevano lo sguardo alla decade dei '60 col tramite odierno offerto da Vivian Girls et similia, le tre Kellies – Cecil (chitarra e voce), Betty (basso e voce) e Sil (batteria e voce) – guardano al decennio successivo. Anzi, alla sua fine. Raincoats, Slits, ESG e tutto il panorama delle post-punkers ribelli in fissa col funk bianco più ossessivo e ammantato di scarti dub, pronto a strizzare l'occhio al dancefloor della mutant disco meno corrosiva. Questo l'universo di riferimento che l'essenziale e nervoso trio argentino nulla fa per travisare. Chiamare Dennis Bovell, già al lavoro proprio con le Slits di Cut, e firmare una cover delle ESG (Erase You) è più di una dichiarazione d'intenti. È un palese disvelamento del proprio essere musicale che si fa però apprezzare per un certo gusto nell'affondare in atmosfere coinvolgenti e ossute lo scarno armamentario di base e per il multilinguismo sciolto (spagnolo, giapponese, francese e altro ancora) che premia in fraschezza. Menzione speciale per la neanche tanto sottile vena di autoironia che le porta a strappare un sorriso quando inneggiano allo storico VAT 69 (Scotch Whisky), incrociano vocalizzi naif-50s (Hit Of Off) o infilano il ritornello di Batman in una ritmatissima Dance The Seance. È la globalizzazione, baby. E meno male, viene da dire. www.facebook.com/las.kellies