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LATCHO DROM

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Il gruppo Latcho Drom, che in lingua Manouche significa "buona strada", è stato fondato nel '93 a Toulouse per iniziativa di Christophe Lartilleux, con l'intento di restituire l'atmosfera del quintetto Hot Club de France del famoso chitarrista Django Reinhardt e del violinista Stéphane Grappelli. Per metà di sangue Manouche, Chritophe si è circondato di giovani jazzisti tanto appassionati della musica di Django quanto pieni di talento. Charles Roman, fan di Stéphane Grappelli al violino, Joél Trolonge al contrabbasso e Alain Hakoun alla chitarra ritmica hanno ritrovato assieme a Christophe Lartilleux il suono e lo swing dell'epoca utilizzando gli stessi strumenti acustici, in particolare le famose chitarre Selmer così care a Django. Loro obiettivo non è certo di realizzare una copia del quintetto Hot Club de France, bensì, sulla base dello swing Manouche, di sviluppare una propria personale originalità. Così dopo una prima incisione di gioventù, "La Sorcière", pubblicata nel '94, in cui riprendono un certo numero di temi del maestro Django, ma anche il repertorio swing musette, accanto a qualche standard americano, hanno prodotto nel '96 un secondo album, La Verdine, che riporta loro proprie composizioni. Fedeli allo spirito dell'epoca e desiderosi di restituire il calore e l'entusiasmo di questa musica, i Latcho Drom hanno registrato entrambi gli album dal vivo. Il padre, Yvon Lartilleux, anch'egli chitarrista, ha accompagnato per una decina di anni il virtuoso dell'accordeon Maurice Vittenet. Manouche da parte di madre Christophe Lartilleux ha sempre vissuto in una roulotte, cosa che non gli ha impedito di ispirarsi ad altre fonti musicali come la fusion, il bop, il flamenco e perfino l'hard rock e di suonare con musicisti così diversi come Yoko Seffer, Deborah Seffer e Vincent Courtois. Il violinista Charles Roman, nato a Casablanca subì in un primo tempo il fascino delle musiche arabe. Trasferitosi in Francia, studia musica classica al conservatorio, da dove, a suo dire, esce con una passione intensa per il jazz nero-americano. Entrerà quindi come bassista in un'orchestra da ballo per poi tornare ad essere violinista in un gruppo di salsa, ma il suo amore resta per il violino jazz alla maniera di Stuff Smith o Grappelli. Joel Trolonge, passato al contrabbasso dal pianoforte, suonava il bop quando incontrò Christophe e scoprì Django. Ad un appassionato di jazz e di valzer musette non poteva accadere di meglio. Ha suonato in particolare con Tony Petrucciani, Maxime Saury, Francois Jenneau, Craig Bailey... Alain Hakoun, autodidatta e fan di Django, è un vero Manouche nell'animo. Ha suonato con Bambi Reinhardt ed ha frequentato molto La Choppe Des Puces a Parigi, santuario del Jazz Manouche prima di incontrare e collaborare con Raphaél Fays e di unirsi ai Latcho Drom.

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