La sua voce delicata e la sua attitudine verso scelte tematiche non convenzionali le hanno fatto conquistare un posto speciale nel panorama della moderna musica folk. All'inizio del 2012 Laura Gibson ha pubblicato il suo nuovo album intitolato "La Grande", che è il nome di una città in Oregon. "E' una località che la gente di solito attraversa solo per andare da un posto all'altro - spiega la cantautrice - però possiede una certa solennità, una curiosa energia". "La Grande" è un album che evoca il fascino di un lungo viaggio - un po' come quello che ha fatto Laura nel tour legato al disco precedente, che l'ha portata a toccare oltre 200 città. Ma con sonorità ricercate e inaspettate che evocano atmosfere cinematografiche. La 'forza' sprigionata dai dieci brani del disco svela un atteggiamento assertivo verso la vita, percepibile nella disinvoltura con cui Laura miscela stili musicali non ascrivibili a un genere o a un periodo ben definiti. "Ho sentito il bisogno di fare una dichiarazione sul futuro - ha spiegato - e cioè che si deve andare avanti senza paura". E come dice nella nona traccia del disco, "Time is not against us". Produttrice del suo album, la Gibson è stata presente in ogni momento della sua creazione. Dalle backing vocals (ci sono fino a 15 "Laure Gibson" registrate insieme), a tutti gli strumenti (ha suonato il basso, la chitarra, il piano, il vibrafono, le marimba, i sintetizzatori e anche il tamburo da banda). Ma con lei ci sono musicisti d'eccezione, tra cui Joey Burns dei Calexico e alcuni membri dei Dodos e dei Decemberists. Una curiosità: sulla copertina dell'album Laura è in piedi davanti al fuoco, nella foresta notturna dell'Oregon, avvolta in una coperta che appartiene alla sua famiglia da sempre. Sopra c'è il ritratto di Capo Giuseppe, il leggendario condottiero indiano dei Nasi Forati la cui tribù venne sfrattata dai militari americani dalla Wallowa Valley. La valle a est di La Grande. www.lauragibsonmusic.com