Secondo album per la band veronese ed è una valida conferma di quanto di buono emergeva dai solchi del disco d'esordio. L'impeto e l'attitudine rock della breve, ma intensa title track sono un' incandescente biglietto d'ingresso nell'universo sonoro del quintetto veneto. Inquietudine e dolcezza, energia e riflessione. Le Pistole Alla Tempia avvertono e comunicano l'urgenza di catturare quel momento di trapasso generazionale che pone di fronte a scelte esistenziali ineludibili. Testi di pregevole fattura e arrangiamenti coraggiosi fanno sì che “La Guerra Degli Elefanti” si lasci ascoltare e apprezzare come e più dell'album precedente. Echi di Negrita e Teatro degli Orrori, Luci della Centrale Elettrica e Ministri, fra pura furia rock e malinconica/isterica riflessione, le dieci tracce dimostrano il valore e l'ulteriore livello di maturazione di un gruppo che ha davvero le potenzialità per lasciare un'impronta importante sul sentiero del rock italiano. E se il folle e straziante violino che orna in maniera superba il pezzo d'apertura contiene in sé i germi di un desiderio di rivolta in crescente divenire, Non Ti Cercano Più e Insieme E Basta toccano le corde della malinconia e del lato oscuro della percezione emozionale offrendo una genuina fusione di potenza e aspro sapore di rimorso scivolando su armonie al contempo violente e suadenti e testi che graffiano a fondo. Ealù spiazza col suo mood reggae, ma è un attimo ed ecco l'urlo sonico di Sylvia a proiettarci verso le morbide coltri di Casa Bianca. Il contrasto fra devianza metallica e suggestioni ipnoticamente melodiche prosegue attraverso Cesare, Figli di Figli, Disintossicarsi Sul Garda che esplode meravigliosamente col suo devastante finale, per concludersi con la dolce, disperata e disperante Nazione Sleale. Davvero un bell'album, ben suonato e ben prodotto, intriso di ispirata, originale ed energica passione. I cinque di Verona continuano a crescere, e crescono davvero bene. www.facebook.com/lepistoleallatempia