Stralunati, surreali, stravaganti. Non-sense, anti-pop, destrutturanti, in sintesi il nucleo vivo dei francesi di Metz Le Singe Blanc, che a suon di regressive rock hanno raschiato tutti i bar e gli squat della Francia prima di cominciare a calcare i palchi di Europa, Cina e USA, con un biglietto da visita che conta oltre 400 esibizioni live. Attivi dal 2000 hanno pubblicato 8 dischi e attualmente stanno lavorando al nuovo anticipato da un demo tape con quattro brani. Di nuovo non c’è solo il disco di prossima uscita ma anche la line up, insieme a Thomas e Vincent si è unito Joël alla batteria.
La ricetta dei tre francesi parte da un punk-funk quasi tribale, ma tra impennate ritmiche e un canto memore di ricordi primordiali e istanze dada non si nega sfuriate quasi metal o irresistibili groove.
“Questo è uno di quei gruppi che vanno ascoltati esclusivamente dal vivo, per vederli sudare e muoversi in modo scomposto e aggressivo. Bisogna urlare con loro, sotto il palco, pogando e saltando. Solo così si apprezzeranno a pieno e il senso di tutti questi accordi, che cozzano in modo volutamente fastidioso, emergerà in un lampo. Nessun compromesso.