“Small Talk”, per Bronson Recordings.
Forte dell’approvazione ottenuta grazie al primo lavoro, il gruppo ha voluto rompere gli schemi del post punk, dando libero sfogo al proprio amore per il rumore selvaggio e il pop contorto, in un percorso maggiormente libero e scevro dalle costrizioni del genere, che ha permesso loro di coniare un linguaggio fortemente personale e gli consentirà di imporsi come una voce unica nell’attuale panorama musicale italiano e non solo.
Se “Fiesta” ha infatti offerto una visione intensa, ispirata e personale del post-punk, attraverso riff caustici, esplosioni di sax febbrili e vocalizzi appassionati che hanno mostrato come i cinque membri della band siano abili interpreti del genere, il loro secondo album, “Small Talk”, va oltre tutto ciò che il gruppo ha fatto in precedenza, dando vita a un nuovo linguaggio alimentato dallo stesso furore che caratterizzava il disco di debutto, ma trovando nuove forme di espressione.
L’alternarsi di un noise spigoloso e di un pop coerente ma distorto è il punto di forza di quest’album e delinea l’identità sonora della band.