Leggenda della musica reggae, vincitore del grammy 2002 come miglior disco reggae, è una delle figure più importanti della musica giamaicana e mondiale, collaboratore e produttore di molti brani di Bob Marley e protagonista assoluto delle migliori uscite giamaicane e mondiali.
Lee “Scratch" Perry tornerà in Italia per presentare il nuovo album appena uscito “ Super Ape return to conquer ”Con discendenze Yoruba, gruppo etnico con radici prevalentemente in Nigeria e
Benin, Rainford Hugh Perry, il padre indiscusso del Dub, nasce il 20 marzo del
1936 a Kendal, Giamaica.
Si avvicina alla musica vendendo dischi per il celebre Studio One, etichetta
discografica di proprietà di Clement “Sir Coxone” Dodd, altro mostro sacro
della produzione musicale dell’isola caraibica.
Perry, non sa leggere e ne scrivere musica, ma il senso della musica è fuori dal
comune. Allo Studio One porterà gruppi come i Maytals di Toots Hibbert,
registrerà una trentina di brani e molti altri che non gli saranno attribuiti
seppure ne sia l’autore, ma in disarmonia con Dodd, lascia tutto per collaborare
con altri produttori come Prince Buster e il leggendario Joe Gibbs, per il quale
inciderà la storica “I am the Upsetter“.
Aggettivo ch’è un abito su misura per descrivere il genio e la follia di Lee Perry,
tanto che non solo diventerà uno dei suoi tanti soprannomi, ma anche la
denominazione di una delle sue più celebri etichette, la Upsetter Records e il
nome della band residente.
L’iniziale line up del gruppo, altri non erano che i musicisti dei Gladdy’s All Star,
band di Gladstone Anderson, pianista, tastierista e cantante Ska e Rocksteady
scomparso nel 2015 all’età di 81 anni e ricordato anche per il successo avuto in
Gran Bretagna con il brano “The Liquidator” del 1969.
Erano anni durante i quali Lee Perry con gli Upsetter, ispirandosi ai film western
di Sergio Leone e Bruno Corbucci, sfornarono tre album che diverranno pietre
miliari: “Eastwood Rides Again“, “The Good, the Bad and the Upsetters” e
“Return of Django“.
Quest’ultimo, nel novembre del 69 raggiunge il 5°posto nella top ten
britannica, un risultato che varrà loro un tour europeo, diventando la prima
band giamaicana ad esibirsi nel Vecchio Continente.
Alla turnée non prendono parte gli elementi dei Gladdy’s All Star, che saranno
così sostituiti da Reggie Lewis alla chitarra, Glen Adams alle tastiere e pianoforte
e i fratelli Carlton e Aston “Family Man” Barrett; batteria e basso che
successivamente formeranno la sezione ritmica dei Wailers, ovvero Peter Tosh,
Bunny “Wailer” Livingston e Bob Marley, rimanendo poi con quest’ultimo per il
resto della carriera.
Tra il 69 e il 71 infatti, il trio inciderà singoli e album sotto la regia di Lee Perry,
lavori nei quali la sua impronta sarà evidente e non solo musicalmente. Nacquero
brani come Duppy Conqueror, Small Axe, Soul Rebel, 400 Years, Sun is
Shining, canzoni che entreranno a far parte dei grandi classici del repertorio di
Marley e Tosh.
Negli anni, saranno molti i personaggi che si alterneranno all’interno degli
Upsetter, cantautori e musicisti del calibro di Max Romeo, Robbie Shakespears,
Sly Dunbar, Augustus Pablo, Bobby Ellis, Early “Chinna” Smith, ma è il 1973
l’anno in cui Lee Perry andrà a scrivere una delle pagine più importanti della
musica giamaicana, fondando il Black Ark Studio.