Les Georges Leningrad / Sangue Puro Passa poco più di un anno che Les Georges Leningrad ce li si ritrova di nuovo tra i piedi con un disco nuovo di zecca, che si apre su un lungo intro strumentale (la title track) già contenente le idee dell'intero album in forma embrionale. Una scelta sintomatica, se si considera che quel riff di batteria circolare e insistito sarà il leit motiv dell'intero album. Con le strutture dei pezzi che stavolta strizzano l'occhio più al free che alla tecno, come dalla visionaria Ennio Morricone, o dalla sbandata etnica di Eli Eli Lamma Sabbatchani, esaltata da un drumming tribale da riti ancestrali. Sono le percussioni, asciutte e spartane, a tenere in piedi la baracca. Drum machine o tamburi non fa nessuna differenza, ma il “vecchio” è duro a morire e, benché né Skulls In The Closet né Mange Avec Tes Doigts siano all'altezza di Sponsorship o Supa Doopa, rimane impossibile mantenere composti le proprie posizioni sulla poltrona durante l'ascolto. Se solo al colpo meglio assestato Scissor Hands - uncyborg dancefloor immerso in sinistri umori elettronici - non facessero da contraltare alcuni imbarazzanti passaggi a vuoto quali il rap elettronico di Sleek Answer o l'interminabile minimal ambient di The Future For Less - staremmo a parlare di ritorno col botto e finanche consacrazione. Tocca invece prendere atto diun lavoro non perfettamente a fuoco. www.lesgeorgesleningrad.org