Il pop dalle velleità wave dei Little Chestnuts ritorna sulle pagine di Heart of Glass, ed è sempre un bel piacere. Come nel precedente, What is it like to be a gatecrasher? , anche nel fresco fresco ascolto di Opal assistiamo ad una buona ricercatezza sonora. Proprio così, il dettaglio risulta più maturo, più adulto, con la consapevolezza che il percorso intrapreso è serio … perciò è lecito decretare questo nuovo ep come una fondamentale prova da esami di fine anno. Reflection pare il brano che meglio rappresenti questa tendenza: dall'indie britannico prende solo quelle atmosfere da english-summer-rain, per poi rielaborare tutto secondo il sentimento Chestnuts. Le chitarre schioccano accordi brillanti e vaporosi, con quel tocco di onirismo primaverile che rilassa e piace immediatamente dal primo ascolto. I buoni propositi ci sono tutti dunque, ma ribadisco quello che mi colpisce sono i dettagli impercettibili, come l'uso dei cori al posto giusto e al momento giusto, piuttosto che anacronistici effetti synth soffiati con acume e mano ferma. Ecco perchè Away not Today si presenta come un brano rarefatto e senza tempo, ma che non pecca mai di presunzione ed adopera senza sforzare soluzioni semplici e non troppo naif. Forever Dreamly racconta con delicatezza una condizione esistenziale che balena sopra i massimi sistemi dell'universo, mentre è interessante fermarsi un attimo sulla funambolica Part of it. Un brano composto da micro-pixel sonici, che come zuccherini colorati, formano un arcobaleno dinamico, dal retrogusto bubblegum ma senza stomacare; un campo maggiormente sperimentale (nell'accezione più ampia del termine!) ma che sa mantenere saldi i legami e la coerenza con l'intero lavoro della band! http://littlechestnuts.bandcamp.com/