“FILASTROCCHE PER BAMBINI CATTIVI”
IL NUOVO ALBUM DI LORENZO MALVEZZI
PRODOTTO DA OSTILE RECORDS
Ascolta il disco qui: Filastrocche per bambini cattivi
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In "Filastrocche per bambini cattivi" ,il nuovo lavoro di Malvezzi prodotto da Ostile Records, l'artista analizza con linguaggio diretto e poetico le contraddizioni degli esseri umani, trasformati nel suo immaginario in "bambini cattivi"."Maledetto sia l'amore", primo singolo estratto, coinvolgente e trasversale, parla al lato oscuro di ognuno di noi e trova una formula nuova per raccontare uno degli argomenti principali della canzone italiana.Con disinvoltura, si passa al cinismo di "Cinicittà" e poi al sarcasmo sognante di "Da padre a Figlio", fino alle cavalcate armoniche di "Ardiciocca" e all' ironia di "Nerone" (menzione miglior testo del Mei al salone del libro di Torino 2014), e della "Fattoria degli animali", piccolo riassunto che Malvezzi fa in musica del capolavoro di Orwell. Molto riuscito e divertente l' episodio di acoustic dance de "L'incontro". Nel disco si passa da toni leggeri a tinte più scure con la delicatezza che solo la poesia può regalare, come nel brano “Decreto 93”. "Un attimo in più", brano malinconico e sognante, capace di riportare l'ascoltatore ai tempi delle proprie spensierate estati, rappresenta uno dei punti più alti dell’album. Ad impreziosire le 13 tracce del disco, alcune filastrocche di cui Malvezzi è stato omaggiato da Zibba e Federico Sirianni (pluripremiati cantautori liguri) , Barbara Fiorio(scrittrice edita da Feltrinelli) e Matteo Monforte (autore televisivo) . Malvezzi, già autore di una hit scelta daRadio deejay come jingle radio, compositore per Raitrade e di alcune colonne sonore per cortometraggi, musicista di palco di Maurizio Lastrico, dà un tocco originalissimo al panorama del cantautorato Italiano. “Filastrocche per bambini cattivi” consegna al pubblico un Lorenzo Malvezzi artisticamente maturo e poliedrico, e suggella l’intesa con Ostile Records, etichetta di Alain Pagani, per la quale era stato pubblicato anche il precedente “Canzoni di una certa utilità sociale”.