Il percorso di Lou Rhodes, album dopo album, diventa sempre più chiaro e netto. Come la differenza del suo stile fra gli album con i Lamb e quelli da solista. L’urgenza di un racconto personale ha portato la cantante inglese alla ricerca del suo modo di raccontare e di condividere se stessa attraverso la musica.
Esponente di punta della scena cantautorale britannica e vagamente hippie (caratteristica fedele anche alla scelta di vita della cantante, che ha trovato casa nella campagna britannica fra orto e strumenti musicali), con all'attivo quattro album da solista, Lou Rhodes sul palco del Quirinetta racconterà il suo ultimo album “Theyesandeye” che, difficile da etichettare, sfida ogni categorizzazione pur rimanendo fedele a quel “mood” intimo e coinvolgente al quale l’artista ha da anni abituato i suoi fan.
Nel quarto album solista di Lou Rhodes, “Theyesandeye”, e nell’attesa perfomance live, non mancano infatti alcuni elementi delle radici della cantautrice, ma questi sono ricamati con una ricca tavolozza di pianoforte Stark, una stratificazione vocale, trascendente di arpa e archi, tutto avvolto all'interno di una infarinatura inebriante di riverberi d'epoca.
Dopo sei album con i Lamb e con quattro album da solista, tra cui il Mercury Prize con l'album 'Beloved One’, la capacità di Rhodes come autrice ed interprete di canzoni è ampiamente testata. Il brano di apertura ‘All The Birds’è un inno a trovare l'amore quando tutto sembra perduto, mentre 'Sea Organ' è simile ad una chiamata del guerriero a tutti coloro che difendono il pianeta terra.. www.lourhodes.com