LOUIS ANDRIESSEN (E)statico componimento del musicista olandese Louis Andriessen (il terzo della serie iniziata con De Staat nel 1976 e proseguita con Mausoleum nel 1979 concepito per grandi insiemi da camera ed eseguito dallo Schomberg Ensemble, coadiuvato dal Percussion Group The Hague e dal Nederlands Chamber Choir, sotto la direzione di Reinbert De Leeuw. Il testo dell'opera utilizza una sezione dell'undicesimo capitolo dell'undicesimo libro delle "Confessioni" di Sant'Agostino (nelle precedenti prove erano stati usati brani da Platone a Bakunin), in cui il filosofo esprime la logica inconciliabilità dei due concetti di 'eternità immobile' e di 'tempo in continuo movimento' . In The Tijd (il tempo) l'autore, nell'ansia di evocare il 'non-tempo', il 'momento eterno', finisce col misurarlo in base al suo personalissimo modus operandi, fatto di strutture a corde in ritmi varianti (sempre caratterizzate dal 'continuo' pianoforte-arpa-basso) e di impercettibili accelerazioni delle enormi masse sonore. Quantunque non rivoluzionario, il lavoro in questione ha uno dei suoi punti di forza proprio nella tensione drammatica che riesce a trasmettere. ''...mirando il punto a cui tutti li tempi son presenti. "