Filippo Brandi (chitarra, voce) e Niki Ruggeri (batteria) sono i Ludmilla Spleen, origini marchigiane, forse è per quello che citano Leopardi, base a Bologna. Si fanno produrre l’album d’esordio da Fabio Magistrali (A Short Apnea, Arrington De Dionyso Quartet, Weimar Gesang) e lo pubblicano anche grazie a Neon Paralleli (quindi Paolo Cantù, quindi Makhno, A Short Apnea, Afterhours, Six Minute War Madness, Tasaday, Uncode Duello…). Non si tratta come logico di una scelta casuale e questi sono nomi che aiutano a inquadrare il discorso del duo senza ancora aver sentito uno dei loro pezzi scorticanti. I Ludmilla Spleen sono una roba brutta, buttata per terra sporca e scheggiata, un matto ingestibile che mette tutti a disagio e che nessuno vuole guardare (anche se certe volte non si riesce a voltarsi dall’altra parte)