MADE OUT OF BABIES C'è qualcosa di strano nel nuovo album dei Made Out of Babies, Coward. E, dopotutto, dovremmo essere intimoriti da questo quartetto di newyorkesi che hanno l'aspetto dei peggiori studenti e che suonano come un feroce ibrido tra PJ Harvey, Jesus Lizard, Babes In Toyland e Big Black. La front-woman Julie Christmas domina il palco come indemoniata, sfidando gli spettatori con la sua bellezza affascinante e i suoi angelici bisbigli. Nel frattempo Brendan Tobin produce torreggianti accordi dalla sua chitarra avariata, il bassista Coopers suona il suo strumento accompagnando Matthew Egan che percuote i tamburi della batteria. Non c'è una particolare intenzione nel suono dei Made Out of Babies, che risultano imprevedibili e unici. Il gruppo propone un assalto estetico che ricorda il periodo di maturità dei Black Flag. L'album dei Made Out of Babies, per la Neurot Recording, è stato registrato da Steve Albini alla Electrical Audio di Chicago, e può essere descritto come qualcosa di "forte". Se il precedente album, Trophy, condensava le canzoni in un unico impulso psicotico, Coward implode all'interno ed esplode all'esterno, come una catartica supernova guidata da una band tutt'altro che razionale. Provate ad ascoltarlo: al primo approccio Coward vi sembrerà semplicemente migliore di quanto si possa lontanamente immaginare. www.madeoutofbabies.com