Quando si parla di scena downtown, ci si riferisce a quella vivacissima stagione che vide convergere su Manhattan giovani musicisti innovatori e spregiudicati, che abbattevano i confini tra rock, punk, free, musica etnica, classica sperimentale, musica per il cinema, canzone. In questo fermento spiccavano i due più eccentrici, John Zorn e il chitarrista Marc Ribot (1954), entrambi decisi a rivendicare anche l’origine ebraica della loro cultura. A Ribot, occasionalmente anche cantante, si deve una rivoluzione sonica della chitarra, inconfondibile nei dischi dei Lounge Lizards, con Tom Waits quanto con i suoi Ceramic Dog, in cui mescola jazz e folklore cubano o noise e canzone. Ironico e disinvolto, Ribot ha letteralmente cambiato il suono della musica contemporanea, polverizzando i generi e conquistando nuovo pubblico alla musica d’oggi.